Aiola e trapianto. Lezione orto familiare bio di sabato 16 aprile 2016
Una giornata serena con sole e temperatura mite ci ha permesso di trascorrere due ore intense nei nostri terreni insieme ai partecipanti della seconda lezione del corso di orto familiare bio.
Riassumiamo, in modo semplice e non esaustivo, qui di seguito, alcuni dei principi che abbiamo fornito loro così che siano un supporto per chi ha partecipato ma anche uno spunto per interessarsi alla materia per quanti non hanno potuto partecipare alla lezione.
Come si prepara un’aiola e la sua irrigazione.
Dopo aver decompattato il terreno, con l’aiuto di forca a denti piatti, e, distribuito a spaglio la quantità di fertilizzante organico naturale necessario per l'annata agraria, prepariamo l’aiuola baulando il terreno soffice in fasce larghe circa 1 m e alte 10 cm. Faciamo in modo che tra un’aiola e l’altra ci siano circa 50 cm di distanza, spazio che ci servirà a camminare tra le aiole e che è, quindi, l’unico punto in cui il terreno si compatterà.
Se necessario stendere l’impianto di irrigazione a goccia e/o la pacciamatura (taglia, telo, erba secca, ecc..).
Durante la lezione abbiamo mostrato come funziona l’irrigazione a goccia, i suoi vantaggi e i tempi di bagnatura. Come abbiamo più volte sottolineato sono molti i fattori da valutare:
- dobbiamo conoscere le nostre piante e ilterreno;
- informarci sul meteo, è inutile dare molta acqua in una giornata nuvolosa;
- ricordarci che se “viziamo” la pianta fornendole molta acqua essa non produrrà delle radici abbastanza profonde da renderla più forte;
- ricordarci che è meglio dare acqua alle piante al mattino quando di innesca il processo di fotosintesi.
Nell’orto familiare si può decidere di irrigare a pioggia, a goccia o per infiltrazione da solchi.
A questo punto proseguire con la semina o il trapianto.
Anche qui ci siamo soffermati a valutare i due differenti metodi:
- la produzione di seme. Abbiamo osservato le nostre piante madri dalle quali ricaviamo i semi di radicchi, broccolo padovano e cipolle (per approfondimenti vedi “I semi della Caresà" ). Abbiamo dedicato un po’ di tempo a spiegare cosa va osservato nella pianta e nel suo frutto per decidere di portarla a seme;
- il trapianto di piantine bio. Abbiamo valutato il pane di terra di alcune piantine che deve essere pieno, senza settori privi di terriccio e le radici devono essere bianche e quindi né imbrunite né attorcigliate.
È importante quando si acquistano delle piantine fare attenzione:
- al nome della varietà che ci servirà per decidere se coltivarla ancora;
- valutare se la qualità che stiamo per comprare è un ibrido, in tal caso dobbiamo ricordarci che non potremo ricavarne seme;
- la piantina non dovrebbe avere né fiori né frutti perché in tal caso la pianta è già matura;
- non devono esserci sintomi di malattie parassitarie;
- verificare quante foglie “vere” sono presenti sulla pianta che stiamo comprando. Le foglie “vere” non sono cotiledoni, cioè quelle non già presenti nel seme, ma prodotte dalla pianta dopo l’emergenza dal terreno.
La lezione si è conclusa con l’osservazione delle piante che sono attualmente trapiantate nei nostri campi.
Per approfondimenti vi invitiamo a osservare queste pagine del nostro sito
- Esempio della tecnica della pregerminazione delle patate
- Asparagiaia
- Semina e trapianto bietolina da taglio
Vi segnaliamo anche per approfondire il libro del dottor Luca Conte “Orto Biologico. Tecniche di coltivazione”