società cooperativa sociale agricola

Lo studio dei nostri terreni sulle pareti dell' #AgriturismoCaresà

Lo studio dei nostri terreni sulle pareti dell' #AgriturismoCaresà

"Allora capii che era inutile dirlo e m’accorsi che era vero, la campagna non è soltanto la terra ma tutto quello che c’è dentro”.

Scrive così Cesare Pavese nell’ultimo racconto di “Ferie d’agosto” dal titolo “Storia segreta”.

In questa frase noi di Caresà ci siamo riconosciuti e per questo l’abbiamo fatta nostra scrivendola su una delle pareti dell’#AgriturismoCaresà di fianco al lavoro grafico realizzato in collaborazione con l'illustratrice Giorgia Bressan ed il grafico Matteo Bertin che sintetizza lo studio che abbiamo fatto sul nostro terreno nell’autunno 2017.

Uno scavo profondo di circa 2 metri che ha consentito di vedere chiaramente le stratificazioni del terreno che lavoriamo ogni giorno.

I terreni che coltiviamo sono localizzati nella bassa pianura recente (olocenica) del fiume Brenta con suoli a iniziale decarbonatazione, formatasi in un periodo compreso tra i 12 mila e i 10 mila anni fa a opera del fiume Brenta che con le sue alluvioni successive ha deposto sabbie, limi e argille sovrapposte le une alle altre.

La morfologia del suolo è poco evidente camminando per la campagna, ma in realtà è caratterizzata da differenze di quota. Ci sono aree più rilevate (definite di dosso), alcune più ribassate (le depressioni) e altre di transizione (pianura modale o indifferenziata).

Queste differenze morfologiche si sono originate ad opera delle esondazioni del fiume che, con le sue numerose diramazioni, solcava il territorio; nel momento in cui il fiume rompe gli argini a seguito di una piena, è in grado di trasportare con l’acqua anche dei sedimenti (delle particelle). Ne consegue che nelle posizioni più rilevate vicino all’argine del fiume, i dossi, troveremo prevalentemente suoli sabbiosi, mentre nelle zone maggiormente ribassate e lontane dal punto di rotta, le depressioni, troveremo suoli prevalentemente argillosi; nella superficie tra i dossi e le depressioni, la pianura modale, i suoli sono prevalentemente limosi.

Lo scavo che abbiamo fatto nel terreno ha fatto emergere quattro zone di sedimentazione ben definite:

  • da quota 0 a 50 cm (Ap) si trova un orizzonte organico-minerale di superficie, lavorato, a tessitura franco limosa, colore bruno oliva con sostanza organica derivante dalla vegetazione presente in superficie e dalla flora e fauna che vive più prossima alla superficie (microartropodi, lombrichi, ecc.), struttura zollosa, presenza di numerose radici;
  • da quota 50 - 90 cm (C) orizzonte minerale, non pedogenizzato, a tessitura sabbiosa, colore bruno oliva chiaro, struttura sciolta, scarsa presenza di radici;
  • da quota 90 a 145 cm (Cg1) orizzonte minerale profondo non pedogenizzato, a tessitura franco limoso argillosa, colore bruno grigiastro, molte screziature bruno grigiastre e bruno giallastre, struttura massiva, frequenti frammenti di conchiglie, sporadica presenza di radici;
  • da 145 cm (Cg1) orizzonte minerale profondo non pedogenizzato, a tessitura franco limoso argillosa, colore bruno grigiastro, molte screziature bruno grigiastre e bruno giallastre, struttura massiva, frequenti frammenti di conchiglie, sporadica presenza di radici.

Dal punto di vista agronomico, questo suolo presenta una profondità utile alle radici moderatamente bassa per la presenza di sabbia (permeabilità moderatamente alta-alta). In suoli con caratteristiche simili ha un ruolo fondamentale la sostanza organica, in quanto in grado di dare struttura ad un suolo “sciolto” ed aumentarne la capacità di scambio cationico (ossia di trattenere i nutrienti favorendone la fertilità), oltre alla capacità di trattenere l’acqua dove maggiormente presente la sabbia.

Quest'attività di studio e approfondimento ci ha permesso di aggiungere un tassello al tentativo quotidiano di coltivare "un territorio e il suo terreno" con testa e cuore.... e in più di "portare un po' di lavoro dei campi" nel nostro agriturismo che ne è uno dei diretti fruitori.

 

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